mercoledì 17 ottobre 2012

Coltivazione Bonsai Prima Parte



-  Primi passi  -
In queste pagine che sono frutto di molti anni di errori e delusioni che spero di riuscire ad evitarvi,
troverete alcuni consigli spiccioli per principianti ,
senza pretese , ma esclusivamente
 per aiutarvi a mantenere  la determinazione e la costanza di capire e risolvere i problemi a cui andrete incontro.
"Dal libro degli errori commessi si può imparare di più che dall' enciclopedia degli insegnamenti !"

   Ho cominciato a sacrificare piante sull'altare dell'incompetenza nella lontana primavera del 1990 quando a causa dell'imminente arrivo di nostro figlio, io e mia moglie facevamo delle passeggiate vicino a casa.
Incuriosito da una Piantina Strana mi sono messo in testa che se la mettevo in un vasetto smaltato sarebbe stato un Bonsai.
A dire il vero un Bonsai lo era............ infatti se lo avessimo chiamato in giapponese , 
bonsai nient'altro vuol dire che pianta coltivata in vaso.
Ma se lo andiamo a vedere nel senso che comunemente si intende , di bonsai non aveva nemmeno il colorito.

      E' probabile che in questo momento voi ne sappiate più di me a quel tempo , sicuramente vi è stato regalato o vi sarete comperati una di quelle belle piantine messe in un vasetto smaltato che nella giornata per l'A.I.D.S. vendono nelle piazze o che trovate come idea regalo  nei garden center o nel reparto giardinaggio dei centri commerciali , ma che i maestri di bonsai guardandoli sogghignano  : Questo non è un bonsai!?!
      Voglio chiarire da subito una cosa , IO NON SONO UN MAESTRO !! e non mi interessa minimamente di diventarlo .
        Non mi piace chi gira nei corsi come un'asceta (e purtroppo ormai sono Tanti) , chiedendoti di portare le tue piante per poi deriderle e  distruggerle con quattro forbiciate solo per una loro sadica soddisfazione . Un paio di corsi vi consiglio di farli comunque , ma prima informatevi sulla reputazione del maestro , quelli bravi ci sono e vale la pena di ascoltarli .
Fine dell' esternazione !
      Per me il bonsai è uno splendido hobby , che ti porta ad informarti , comperare libri sui Bonsai  , poi di botanica , di conseguenza conoscere le malattie delle piante gli insetti che le attaccano , leggere nel colore delle foglie i bisogni e i problemi , visitare mostre e vivai , parlare con persone che sempre ti possono dare il consiglio che ti mancava e quello che è importante ti fa pensare .
      A questo punto visto che quella piantina è la vostra prima esperienza in questo mondo , io alla faccia dei maestri la chiamerò il vostro Bonsai , perchè per voi lo è , ed è giusto così ! a farlo diventare "Vero" ci penseremo in seguito.
      Per prima cosa dovete sapere che il vostro Bonsai è già quasi morto o al massimo in fin di vita............questo è matto !! , ditemi che non lo state pensando . Scherzavo!?!  Non spaventatevi che adesso vi spiego .
      Vi racconto con due parole qualcosa sul vostro bonsai .
      Quel bel Bonsai , sicuramente , attaccato a qualche rametto , o conficcato nel terreno ha un cartellino con il nome della sua specie , le più vendute sono  : Carmona microphylla , Sageretia theezans , Zelcova nire o Serissa foetida , seguite dalle molte varietà di Ficus , Aceri , Azalee e Conifere .
       Qualunque sia  la specie che avete di fronte , sappiate che la zolla di terra che la separa dal bel vasetto , tra le vostre mani è una bomba ad orologeria . Di solito quella terra è un groppo di argilla ,  per la sua caratteristica di trattenere una grande quantità d'acqua è molto utile per il trasporto che di solito dura parecchi giorni e serve come riserva per il viaggio ma non per viverci .
       Se annaffierete troppo spesso la pianta , questa sicuramente annegherà , visto che in quell' impasto melmoso non potrà respirare , mentre se la annaffierete poco la terra attorno le radici riuscirà a seccare ed impermeabilizzandole la farà morire di sete .
      Detto questo , se volete godervi la compagnia del vostro Bonsai per molti anni ancora , la prima cosa da fare è un bel rinvaso. 
      Bene ! cominciate con il procurarvi del terriccio per rinvaso , lo trovate in qualsiasi garden center nell' angolo riservato alla coltivazione dei bonsai , ne troverete di : specifici , preconcimati , sterilizzati ............per regolarvi chiedete ad un commesso che vi indichi il più adatto alla vostra pianta , ma se ve la sentite di fare da soli e ben presto capirete che è la cosa migliore , non tanto per la qualità del prodotto ma per il costo , procuratevi semplicemente : Sabbia di fiume grossolana possibilmente setacciata così da rimuovere la parte più fine , Torba e Argilla . 
        Cominciamo con il togliere la pianta dal suo vasetto .
Visto che forse non avete ancora comperato i ferri da Bonsai con un ferro da maglia ed una vecchia forchetta alla quale dovrete piegare i denti a modi rastrello , con molta calma , cominciate a grattare la terra fino a lasciare le radici completamente scosse , non mettetevi fretta , la coltivazione dei bonsai è un hobby che ha come prima regola la calma , come seconda la pazienza e terza  , se non vi rilassa non fa per voi .
         Quando avrete pulito bene le radici , osservatele attentamente . Se sono toniche , di un bel colore marrone e con le terminazioni bianche/giallognole , probabilmente è primavera e potete tirare un sospiro di sollievo il vostro bonsai è in uno stato vegetativo e sta benone . Se non ci sono le terminazioni bianche non preoccupatevi forse in questo momento siamo in autunno o in inverno quindi la pianta sarà in stasi vegetativa o in dormienza . L'importante è che le radici non siano fragili di un colore tendente al nero , che non siano viscide , non presentino tracce di muffa ed emanino quel caratteristico odore di sottobosco d'autunno quando le foglie cadute vanno in decomposizione .
         Nell'ultimo caso , con una forbice robusta che tagli bene e ben disinfettata con alcol , prendete il coraggio a due mani e tagliate di oltre la metà le radici , dopo di che asportate completamente tutte quelle che vi sembrano sospette . Non spaventatevi , ma se ancora c'è qualcosa da fare è meglio farlo in maniera drastica . se la pianta sta morendo le daremo il colpo di grazia mentre se ha ancora una possibilità , privarla di tutte le parti malate e con l' opportuno trattamento le darà la forza per guarire e rimettersi al meglio . Se guardate  la vegetazione  è quasi certo che noterete delle foglie che : sulla punta sono secche , gialle subito dopo e  verdi in direzione del picciolo , la pianta stava  dicendovi che è affetta da marciume radicale e la causa è stata le troppe annaffiature su quel groppo di fango .  Togliete tutte le foglie malate che tolgono energia  e lasciate soltanto le foglie sane . Avendo poche radici che lavorano le foglie devono essere ridotte in proporzione . Credetemi ho visto piante riprendersi con due radici e tre foglie sane , mentre altre morire con tutte le radici..........marce !
         Torniamo ai fortunati che hanno la pianta "ancora" sana : con una forbice robusta che tagli bene e ben disinfettata con alcol , prendete il coraggio a due mani e tagliate di quasi la metà le radici ............... e proseguite come sopra ,  vi credevate di essere migliori ? l'unica differenza consiste nel fermare la vegetazione aerea per favorire quella radicale , come ? tagliando tutta la nuova vegetazione dalla cima dei rametti fino alla terza quarta foglia , in modo da dare tutta l' energia alle radici .
          Avrete notato che insisto sul pulire sempre con alcool , sia prima che dopo qualsiasi forbice , pinza o ferro che tocchi il bonsai , non immaginate nemmeno come le malattie che sono dovute a muffe , funghi e insetti vengano trasmesse tagliando prima un ramo malato poi  un ramo sano , immaginatevi tra radici malate e sane o tra una pianta e un'altra !
          Questo è un accorgimento che ho imparato parlando con un coltivatore di mele in Trentino , lui addirittura quando esegue le potature , ha una forbice pneumatica che viene autosterilizzata ad ogni taglio .
         Adesso anche se qualche grande Maestro non sarà d'accordo con me , che siate i fortunati ma tanto meglio per chi ha la pianta cagionevole per non dire in pericolo , quando fate i rinvasi sciogliete in una bacinella d'acqua una dose (metà di quella consigliata) di un "Funghicida basale sistemico" (non posso fare pubblicità quindi vi dirò che io ne uso uno in polvere solubile da sciogliere nell'acqua di annaffiatura , se chiedete al commesso del garden center capirà) , ed immergeteci le radici della pianta per qualche minuto.
         Prendete un vaso , di coccio o di plastica non importa , basta che sia a forma di ciotola e un po' più grande del vasetto dove la pianta era alloggiata  ,  sul fondo mettete "SEMPRE " uno strato drenante composto da ghiaino o argilla espansa frantumata grossolanamente .
          la prossima cosa da fare è prendere la miscela di terriccio che avete comperato o crearla con gli ingredienti che vi ho descritto in queste proporzioni :
  •      Per tutte le latifoglie va bene una miscela composta da metà sabbia , un quarto di torba e un quarto di argilla meglio se "Akadama" (un argilla soffiata granulare che vendono in sacchetti . Fra tutte le cose per bonsai è una che serve comperare).  
  •      Per le piante fruttifere e da fiore andrà bene un quarto di sabbia , un quarto di torba e metà "akadama ".
  •      Mentre per le conifere come Pini , Abeti , Larici , Ginepri e Mughi è meglio fare un composto con tre quarti di sabbia ed un quarto torba .
  •       Se le conifere sono delle cipressacee o per intenderci ad "aghi molli" aggiungete un ulteriore quarto di "akadama".
  •       Per le Azalee e tutte le piante acidofile la soluzione ideale è tre quarti di terra acida e un quarto sabbia , oppure se vi piace , e deve piacere , c'è in commercio un terriccio acido specifico di nome "Kanuma", ha l'aspetto dell'akadama ma è di colore bianco latte ed è molto usato per far risaltare il colore dei fiori delle Azalee . 
      Stendete un dito di composto sopra allo strato drenante ed adagiateci sopra la pianta disponendo le radici a raggiera , immaginate i raggi del sole . Fatto ciò coprite le radici di terriccio rincalzandole con il ferro da calza o uno di quei bastoncini da ristorante cinese stando attenti di non lasciare bolle d'aria . Abbiate l'accortezza di lasciare scoperto la parte dove le radici finiscono e comincia il tronco , l' aria e la luce le faranno ingrossare e lignificare dando al Bonsai l'aspetto di un "Albero".
       Ricordate che il rinvaso è un passo importante nella vita di un bonsai , il periodo ideale è tardo inverno massimo inizio primavera , poco prima che  rompa le gemme , per darvi un idea , una pianta giovane dovrebbe essere rinvasata quasi ogni anno , una dai 4 ai 10 anni  ogni tre , mentre per una pianta matura almeno ogni 5 anni .
       ATTENZIONE !!! Non concimate MAI ! una pianta rinvasata , meno che meno se era in difficoltà . Se lo volete fare almeno usate il diserbante , soffrirà di meno . Una pianta rinvasata , per la manipolazione ed il taglio delle radici ha subito un "intervento chirurgico" ed è stata traumatizzata , quindi se vogliamo metterla come per noi umani , è convalescente e per 25-30 giorni non ha bisogno di concimazioni che la farebbero lavorare , ma ha bisogno di riposare in un luogo ombreggiato ne caldo ne freddo . 
Adesso un piccolo consiglio solo per chi ci riuscisse a credere !
Come precisato , credeteci o no io le piante da interno in difficoltà le curo così :
Prendete 4 bastoncini un po' più alti della pianta e conficcateli a quadrato verso l'esterno ai limiti del vaso
Incappucciate la pianta con un sacchetto di quelli trasparenti per conservare in freezer avendo l'accortezza di non chiuderlo sotto
Fate due buchi rotondi ma non completamente tagliati , grandi come una moneta da 2 €cent.
E fin qui è solo una piccola serra personalizzata .
Ma quando vi dirò di alitare attraverso uno dei due fori per qualche volta più volte al giorno ............ 
..............lo avevo detto che questo è matto!!!!
NO!
Ricordate il libro di scienze delle elementari ??? recitava più o meno così :
l'albero assorbe l'anidride carbonica e rilascia ossigeno............
e l'uomo respira l'ossigeno ed emette anidride carbonica .
 Mi è tornato alla mente dopo aver letto su un libro che la leggenda che recita :" parlare alle piante fa bene alle piante "nient'altro sia dovuta al fatto che parlando rivolti verso la pianta le si alita contro aria calda , umida e carica di anidride carbonica ...... 
e questo le piace !?!
Fatto uno più uno speriamo che faccia due , mi è venuta questa pensata e ....... pare che funzioni !  
Adesso anche se qualcuno ridendo a crepapelle la chiamerà magia , alito magico , fatalità ;
 si ricreda , curandole in questo modo , io , da allora non ho più perso  piante .




Nessun commento:

Posta un commento