mercoledì 17 ottobre 2012

Coltivazione Bonsai Prima Parte



-  Primi passi  -
In queste pagine che sono frutto di molti anni di errori e delusioni che spero di riuscire ad evitarvi,
troverete alcuni consigli spiccioli per principianti ,
senza pretese , ma esclusivamente
 per aiutarvi a mantenere  la determinazione e la costanza di capire e risolvere i problemi a cui andrete incontro.
"Dal libro degli errori commessi si può imparare di più che dall' enciclopedia degli insegnamenti !"

   Ho cominciato a sacrificare piante sull'altare dell'incompetenza nella lontana primavera del 1990 quando a causa dell'imminente arrivo di nostro figlio, io e mia moglie facevamo delle passeggiate vicino a casa.
Incuriosito da una Piantina Strana mi sono messo in testa che se la mettevo in un vasetto smaltato sarebbe stato un Bonsai.
A dire il vero un Bonsai lo era............ infatti se lo avessimo chiamato in giapponese , 
bonsai nient'altro vuol dire che pianta coltivata in vaso.
Ma se lo andiamo a vedere nel senso che comunemente si intende , di bonsai non aveva nemmeno il colorito.

      E' probabile che in questo momento voi ne sappiate più di me a quel tempo , sicuramente vi è stato regalato o vi sarete comperati una di quelle belle piantine messe in un vasetto smaltato che nella giornata per l'A.I.D.S. vendono nelle piazze o che trovate come idea regalo  nei garden center o nel reparto giardinaggio dei centri commerciali , ma che i maestri di bonsai guardandoli sogghignano  : Questo non è un bonsai!?!
      Voglio chiarire da subito una cosa , IO NON SONO UN MAESTRO !! e non mi interessa minimamente di diventarlo .
        Non mi piace chi gira nei corsi come un'asceta (e purtroppo ormai sono Tanti) , chiedendoti di portare le tue piante per poi deriderle e  distruggerle con quattro forbiciate solo per una loro sadica soddisfazione . Un paio di corsi vi consiglio di farli comunque , ma prima informatevi sulla reputazione del maestro , quelli bravi ci sono e vale la pena di ascoltarli .
Fine dell' esternazione !
      Per me il bonsai è uno splendido hobby , che ti porta ad informarti , comperare libri sui Bonsai  , poi di botanica , di conseguenza conoscere le malattie delle piante gli insetti che le attaccano , leggere nel colore delle foglie i bisogni e i problemi , visitare mostre e vivai , parlare con persone che sempre ti possono dare il consiglio che ti mancava e quello che è importante ti fa pensare .
      A questo punto visto che quella piantina è la vostra prima esperienza in questo mondo , io alla faccia dei maestri la chiamerò il vostro Bonsai , perchè per voi lo è , ed è giusto così ! a farlo diventare "Vero" ci penseremo in seguito.
      Per prima cosa dovete sapere che il vostro Bonsai è già quasi morto o al massimo in fin di vita............questo è matto !! , ditemi che non lo state pensando . Scherzavo!?!  Non spaventatevi che adesso vi spiego .
      Vi racconto con due parole qualcosa sul vostro bonsai .
      Quel bel Bonsai , sicuramente , attaccato a qualche rametto , o conficcato nel terreno ha un cartellino con il nome della sua specie , le più vendute sono  : Carmona microphylla , Sageretia theezans , Zelcova nire o Serissa foetida , seguite dalle molte varietà di Ficus , Aceri , Azalee e Conifere .
       Qualunque sia  la specie che avete di fronte , sappiate che la zolla di terra che la separa dal bel vasetto , tra le vostre mani è una bomba ad orologeria . Di solito quella terra è un groppo di argilla ,  per la sua caratteristica di trattenere una grande quantità d'acqua è molto utile per il trasporto che di solito dura parecchi giorni e serve come riserva per il viaggio ma non per viverci .
       Se annaffierete troppo spesso la pianta , questa sicuramente annegherà , visto che in quell' impasto melmoso non potrà respirare , mentre se la annaffierete poco la terra attorno le radici riuscirà a seccare ed impermeabilizzandole la farà morire di sete .
      Detto questo , se volete godervi la compagnia del vostro Bonsai per molti anni ancora , la prima cosa da fare è un bel rinvaso. 
      Bene ! cominciate con il procurarvi del terriccio per rinvaso , lo trovate in qualsiasi garden center nell' angolo riservato alla coltivazione dei bonsai , ne troverete di : specifici , preconcimati , sterilizzati ............per regolarvi chiedete ad un commesso che vi indichi il più adatto alla vostra pianta , ma se ve la sentite di fare da soli e ben presto capirete che è la cosa migliore , non tanto per la qualità del prodotto ma per il costo , procuratevi semplicemente : Sabbia di fiume grossolana possibilmente setacciata così da rimuovere la parte più fine , Torba e Argilla . 
        Cominciamo con il togliere la pianta dal suo vasetto .
Visto che forse non avete ancora comperato i ferri da Bonsai con un ferro da maglia ed una vecchia forchetta alla quale dovrete piegare i denti a modi rastrello , con molta calma , cominciate a grattare la terra fino a lasciare le radici completamente scosse , non mettetevi fretta , la coltivazione dei bonsai è un hobby che ha come prima regola la calma , come seconda la pazienza e terza  , se non vi rilassa non fa per voi .
         Quando avrete pulito bene le radici , osservatele attentamente . Se sono toniche , di un bel colore marrone e con le terminazioni bianche/giallognole , probabilmente è primavera e potete tirare un sospiro di sollievo il vostro bonsai è in uno stato vegetativo e sta benone . Se non ci sono le terminazioni bianche non preoccupatevi forse in questo momento siamo in autunno o in inverno quindi la pianta sarà in stasi vegetativa o in dormienza . L'importante è che le radici non siano fragili di un colore tendente al nero , che non siano viscide , non presentino tracce di muffa ed emanino quel caratteristico odore di sottobosco d'autunno quando le foglie cadute vanno in decomposizione .
         Nell'ultimo caso , con una forbice robusta che tagli bene e ben disinfettata con alcol , prendete il coraggio a due mani e tagliate di oltre la metà le radici , dopo di che asportate completamente tutte quelle che vi sembrano sospette . Non spaventatevi , ma se ancora c'è qualcosa da fare è meglio farlo in maniera drastica . se la pianta sta morendo le daremo il colpo di grazia mentre se ha ancora una possibilità , privarla di tutte le parti malate e con l' opportuno trattamento le darà la forza per guarire e rimettersi al meglio . Se guardate  la vegetazione  è quasi certo che noterete delle foglie che : sulla punta sono secche , gialle subito dopo e  verdi in direzione del picciolo , la pianta stava  dicendovi che è affetta da marciume radicale e la causa è stata le troppe annaffiature su quel groppo di fango .  Togliete tutte le foglie malate che tolgono energia  e lasciate soltanto le foglie sane . Avendo poche radici che lavorano le foglie devono essere ridotte in proporzione . Credetemi ho visto piante riprendersi con due radici e tre foglie sane , mentre altre morire con tutte le radici..........marce !
         Torniamo ai fortunati che hanno la pianta "ancora" sana : con una forbice robusta che tagli bene e ben disinfettata con alcol , prendete il coraggio a due mani e tagliate di quasi la metà le radici ............... e proseguite come sopra ,  vi credevate di essere migliori ? l'unica differenza consiste nel fermare la vegetazione aerea per favorire quella radicale , come ? tagliando tutta la nuova vegetazione dalla cima dei rametti fino alla terza quarta foglia , in modo da dare tutta l' energia alle radici .
          Avrete notato che insisto sul pulire sempre con alcool , sia prima che dopo qualsiasi forbice , pinza o ferro che tocchi il bonsai , non immaginate nemmeno come le malattie che sono dovute a muffe , funghi e insetti vengano trasmesse tagliando prima un ramo malato poi  un ramo sano , immaginatevi tra radici malate e sane o tra una pianta e un'altra !
          Questo è un accorgimento che ho imparato parlando con un coltivatore di mele in Trentino , lui addirittura quando esegue le potature , ha una forbice pneumatica che viene autosterilizzata ad ogni taglio .
         Adesso anche se qualche grande Maestro non sarà d'accordo con me , che siate i fortunati ma tanto meglio per chi ha la pianta cagionevole per non dire in pericolo , quando fate i rinvasi sciogliete in una bacinella d'acqua una dose (metà di quella consigliata) di un "Funghicida basale sistemico" (non posso fare pubblicità quindi vi dirò che io ne uso uno in polvere solubile da sciogliere nell'acqua di annaffiatura , se chiedete al commesso del garden center capirà) , ed immergeteci le radici della pianta per qualche minuto.
         Prendete un vaso , di coccio o di plastica non importa , basta che sia a forma di ciotola e un po' più grande del vasetto dove la pianta era alloggiata  ,  sul fondo mettete "SEMPRE " uno strato drenante composto da ghiaino o argilla espansa frantumata grossolanamente .
          la prossima cosa da fare è prendere la miscela di terriccio che avete comperato o crearla con gli ingredienti che vi ho descritto in queste proporzioni :
  •      Per tutte le latifoglie va bene una miscela composta da metà sabbia , un quarto di torba e un quarto di argilla meglio se "Akadama" (un argilla soffiata granulare che vendono in sacchetti . Fra tutte le cose per bonsai è una che serve comperare).  
  •      Per le piante fruttifere e da fiore andrà bene un quarto di sabbia , un quarto di torba e metà "akadama ".
  •      Mentre per le conifere come Pini , Abeti , Larici , Ginepri e Mughi è meglio fare un composto con tre quarti di sabbia ed un quarto torba .
  •       Se le conifere sono delle cipressacee o per intenderci ad "aghi molli" aggiungete un ulteriore quarto di "akadama".
  •       Per le Azalee e tutte le piante acidofile la soluzione ideale è tre quarti di terra acida e un quarto sabbia , oppure se vi piace , e deve piacere , c'è in commercio un terriccio acido specifico di nome "Kanuma", ha l'aspetto dell'akadama ma è di colore bianco latte ed è molto usato per far risaltare il colore dei fiori delle Azalee . 
      Stendete un dito di composto sopra allo strato drenante ed adagiateci sopra la pianta disponendo le radici a raggiera , immaginate i raggi del sole . Fatto ciò coprite le radici di terriccio rincalzandole con il ferro da calza o uno di quei bastoncini da ristorante cinese stando attenti di non lasciare bolle d'aria . Abbiate l'accortezza di lasciare scoperto la parte dove le radici finiscono e comincia il tronco , l' aria e la luce le faranno ingrossare e lignificare dando al Bonsai l'aspetto di un "Albero".
       Ricordate che il rinvaso è un passo importante nella vita di un bonsai , il periodo ideale è tardo inverno massimo inizio primavera , poco prima che  rompa le gemme , per darvi un idea , una pianta giovane dovrebbe essere rinvasata quasi ogni anno , una dai 4 ai 10 anni  ogni tre , mentre per una pianta matura almeno ogni 5 anni .
       ATTENZIONE !!! Non concimate MAI ! una pianta rinvasata , meno che meno se era in difficoltà . Se lo volete fare almeno usate il diserbante , soffrirà di meno . Una pianta rinvasata , per la manipolazione ed il taglio delle radici ha subito un "intervento chirurgico" ed è stata traumatizzata , quindi se vogliamo metterla come per noi umani , è convalescente e per 25-30 giorni non ha bisogno di concimazioni che la farebbero lavorare , ma ha bisogno di riposare in un luogo ombreggiato ne caldo ne freddo . 
Adesso un piccolo consiglio solo per chi ci riuscisse a credere !
Come precisato , credeteci o no io le piante da interno in difficoltà le curo così :
Prendete 4 bastoncini un po' più alti della pianta e conficcateli a quadrato verso l'esterno ai limiti del vaso
Incappucciate la pianta con un sacchetto di quelli trasparenti per conservare in freezer avendo l'accortezza di non chiuderlo sotto
Fate due buchi rotondi ma non completamente tagliati , grandi come una moneta da 2 €cent.
E fin qui è solo una piccola serra personalizzata .
Ma quando vi dirò di alitare attraverso uno dei due fori per qualche volta più volte al giorno ............ 
..............lo avevo detto che questo è matto!!!!
NO!
Ricordate il libro di scienze delle elementari ??? recitava più o meno così :
l'albero assorbe l'anidride carbonica e rilascia ossigeno............
e l'uomo respira l'ossigeno ed emette anidride carbonica .
 Mi è tornato alla mente dopo aver letto su un libro che la leggenda che recita :" parlare alle piante fa bene alle piante "nient'altro sia dovuta al fatto che parlando rivolti verso la pianta le si alita contro aria calda , umida e carica di anidride carbonica ...... 
e questo le piace !?!
Fatto uno più uno speriamo che faccia due , mi è venuta questa pensata e ....... pare che funzioni !  
Adesso anche se qualcuno ridendo a crepapelle la chiamerà magia , alito magico , fatalità ;
 si ricreda , curandole in questo modo , io , da allora non ho più perso  piante .




Coltivazione Bonsai Seconda Parte




-  Concimazioni , Trattamenti e Malattie  -
Ci siete ancora ? 
Sono felice , vuol dire che anche se non sono uno scrittore sono riuscito a coinvolgervi .
In questa sezione parleremo di come la Pianta va concimata ,
 i trattamenti preventivi da effettuare e come curare le malattie più comuni .

Concimazioni
     Probabilmente credete che in natura le piante non le concima nessuno , pensateci , non è così !
La natura è una macchina perfetta che riesce ad aggiustare i bisogni di ogni cosa sia essa animale , vegetale o minerale . 
      Quando vedete una pianta in natura , provate a pensare in quanti modi viene concimata : senza dimenticare la pioggia che discioglie i minerali contenuti nel terreno , ci sono una miriade di animali , dagli uccelli  ai piccoli roditori , ai grandi mammiferi , che lasciano i loro escrementi sul terreno e quando muoiono la loro carcassa a decomporsi . Unite  alle sostanze rilasciate da foglie , rami e frutti caduti a terra per il rinnovarsi della pianta stessa , tutto questo marcendo da origine all'Umus , il concime più naturale che esiste (ricordate?....elementari ...libro di scienze)  .
        Il vostro piccolo Bonsai , è coltivato in un vaso che sicuramente sarà fuori dalla portata di qualsiasi animale ed il terreno probabilmente sarà tenuto pulito con l'aspirapolvere . 
         Quindi le sostanze nutrienti le dovete mettere voi .
         Visto che queste righe sono dedicate ai principianti non mi dilungherò con lezioni di chimica . 
         Secondo la mia esperienza , agli inizi può essere più utile  saper leggere un etichetta , poi se l'argomento lo volete approfondire ci sono tantissime pubblicazioni al riguardo .
        I fertilizzanti in commercio sono di due tipi :Organici e Chimici . Entrambi si trovano in due forme , a Rapida cessione ( Liquidi o in polvere Solubile ) ed a Lenta cessione ( in Polvere , Farine Granulari o Compresse ) .
      Non c'è una gran concordia nel campo del bonsai per quali siano i migliori da usare , per questo motivo a livelo indicativo vi descriverò come li uso personalmente .
      I concimi Organici sono a mio avviso i migliori ma meno pratici , derivando da Stallatico , farina di pesce o Guano che emanano odori forti e non proprio gradevoli in una abitazione o su un terrazzo , per cui di solito questi li uso quasi unicamente in forma a lenta cessione per i futuri Bonsai in lavorazione che tengo ancora in piena terra nell'orto .
       Per i Bonsai più avanti con la lavorazione , quelli in vaso , che tengo in casa o sul balcone  , uso concimi chimici ma a rapida cessione e in dose minima ma continua . Per dare l'idea , se un Bonsai va concimato con un bicchiere di acqua e fertilizzante una volta alla settimana , la stessa dose la diluisco in Sette bicchieri ed annaffio ogni giorno . Semplice no ?
    Se non ve la sentite di usare concimi di cui non avete chiara la composizione potete iniziare con le linee di prodotti specifici per Bonsai , ma visto il loro costo in breve tempo imparerete a leggere questa semplicissima formula "N P K "che si trova su ogni confezione di fertilizzante ed è alla base di qualsiasi concime in commercio dove :"N", sta per Azoto - "P", sta per Fosforo - "K", sta per Potassio .
      Per praticità questa formula viene di solito espressa in valori  tipo : NPK = 5. 5. 5. oppure 10. 10. 10.  ,  4. 7. 10.  e via dicendo . 
      ( Sempre opinione personale ) Per semplificare le cose e visto che non digerisco la chimica , di solito dall'inizio della primavera agli inizi di Luglio uso un concime  con molto azoto per aiutare la ripresa vegetativa e la crescita , un 10. 10. 10. va benissimo per latifoglie e conifere . Per le Azalee e nel periodo della fioritura delle fruttifere meglio un po' più di Potassa diciamo un 5. 5. 7. Mentre da fine Agosto a metà Ottobre ,  visto che la pianta non ha più spinta vegetativa è consigliabile un concime con poco Azoto e tanta Potassa 4. 7. 10. per preparare alla dormienza le piante e per renderle resistenti al freddo .
          Probabilmente avrete gia notato che da inizio Luglio a fine Agosto non ho consigliato nessun tipo di concime . Non si deve mai concimare nella stagione calda perchè la pianta in questo periodo è in stasi vegetativa e quindi , non avendo bisogno di crescere non ha bisogno di nutrirsi .
           2  Piccoli consigli :
           - Usate sempre la dose consigliata ridotta di circa un terzo , es. se l'etichetta dice " un tappino in due lt. d'acqua "voi fate un tappino in tre lt. d'acqua , è meglio parsimoniare con i fertilizzanti per non incorrere in spiacevoli inconvenienti .
           - Cercate  possibilmente fertilizzanti che contengano i cosiddetti " micro elementi " Magnesio - Ferro - Zinco - Boro ( è scritto sull'etichetta ) sono più completi .
             

Trattamenti e Malattie

Non a caso ho messo il titolo al contrario , ovvero prima trattamenti poi malattie ,
come per tutto è meglio prevenire che curare

           Adesso non voglio spaventarvi ma questo argomento è il più odioso sia da trattare sia da digerire perciò dovrete scusarmi se da qui in poi vi farò fare qualche sbadiglio.
           Abbiamo detto che è importante la prevenzione , bene ma prevenire cosa? 
           Pensate alla pianta come l'organismo vivente più indifeso della terra. La sua parte verde è appetitosa , le giovani radici ancor di più e non può ne scappare ne difendersi............Poverina ! 
           Perciò se volete bene ai vostri Bonsai , mettevi la tutina da super eroe (sto scherzando) , quelle di carta impermeabile bianche , che vendono nei consorzi agrari  o per lo meno una buona mascherina ai carboni attivi , poiché trattiamo di Veleni , a volte molto tossici anche al solo contatto epidermico per gli Umani.
          Nella giungla dei barattolini , flaconi , bustine e scatolette varie che troverete nel vostro garden center di fiducia , ve lo dico per esperienza , o sapete cosa cercare o non ci capirete niente . Anche perché ci sono dei prodotti che se avrete la malaugurata idea di portare alla cassa , vi chiederanno il patentino per il trattamento di Veleni . E per la dannata regolache non mi permette di fare pubblicità non posso consigliarvi i prodotti che uso io . Così per risolvere il problema chiedete del commesso che tratta gli antiparassitari  e chiedetegli di consigliarvi un "prodotto polivalente sistemico per il trattamento antiparassitario preventivo"almeno per il trattamento contro gli Afidi , Cocciniglia e Ragnetto rosso .Dopo di che chiedetegli un Fungicida sistemico a base di rame e zolfo da nebulizzare sulle foglie , contro Oidio e Fumagine , un Fungicida basale , e del Ferro solubile .
          Fatta la spesa adesso vediamo come usare questi prodotti.
          Leggete sempre l'etichette ma non prendetela alla lettera . Il vostro bonsai o meglio i vostri bonsai (spero che la passione vi abbia portato ad averne già più di uno ) sono delle piante coltivate in miniatura e quindi i trattamenti devono essere fatti in miniatura anche per le concentrazioni differenti dai trattamenti industriali , voi con lo spruzzino ne date molto di più che un trattore con i nebulizzatori , chiaro?
         Usate sempre una dosaggio quasi la metà di quello riportato sull'etichetta e anziché ogni quindici giorni ( vale per la maggior parte dei prodotti ) prolungate il trattamento a venti così da diluire tutti questi trattamenti in tre settimane .
         Di solito io procedo in questo modo : all' inizio della stagione vegetativa , divido il calendario in periodi di tre settimane e parto sempre ( settimana n°1 ) con il trattamento antiparassitario , una cosa molto blanda , perchè la nuova vegetazione ne risente . Poi  solo quando la temperatura comincia a salire oltre i 25° incomincio ( nella settimana n°2 ) con il trattamento fungicida fogliare . In fine  sempre nella stagione calda ( settimana n°3 ) procedo con il fungicida basale sempre in dosi molto blande . Terminando tutti i trattamenti  in  questa sequenza :all' abbassarsi della temperatura interrompere fungicida fogliare , con la perdita delle foglie interrompere il trattamento antiparassitario , mentre con l' arrivo della dormienza fare l'ultimo trattamento basale.
          Ve lo ricordate il Ferro solubile? Non me lo sono dimenticato l'ho tenuto come ultimo così da poter introdurre l'argomento "Malattie", serve a prevenire la Clorosi Ferrica che è dovuta alla mancanza di produzione di clorofilla . In questo caso le foglie ingialliscono in una maniera strana , le venature restano verdi anche quando le foglie sono completamente gialle . Poi cominciano a cadere come la neve. Per prevenire questa malattia è bene disciogliere nell' acqua di annaffiatura ( ricordate il bidoncino ) una dose di ferro alla settimana.
         E così ci siamo ! parliamo delle malattie. Quasi tutte sono dovute all' azione di insetti o funghi , non è mia intenzione farvi un trattato di entomologia ne di patologie botaniche , ma vi illustrerò cosa ne è la causa  e l'effetto che provocano , solo di quelle che secondo me sono le più frequenti  patologie  delle piante .
      Afidi , ce ne sono di molti tipi Verdi , Neri , Bianchi ( lanigeri ) . Vivono sempre in colonie ed attaccano preferibilmente la parte inferiore delle foglie che si accartocciano o , per i lanigeri , colonizzano alle intersezioni tra ramo e picciolo della foglia generando dei fiocchetti simili a lanugine. Asportate tutte le parti attaccate dai parassiti e trattate con prodotto specifico .
      Cocciniglia , sono degli insetti immobili che sembrano dei minuscoli bozzi su rami e foglie  che provocano danni ingenti .  Asportate tutte le parti attaccate dai parassiti e trattate con prodotto specifico .
      Mosca bianca , è una farfallina molto piccola , si nutre di una reazione chimica data dall'introduzione della saliva nella linfa che provoca un deperimento diffuso della pianta .Asportate tutte le parti attaccate dai parassiti e trattate con prodotto specifico .
      Ragnetto rosso , non sono quegli innocui ragnetti rossi grandi come la capocchia di uno spillo che spesso si vedono sui muretti , questi sono quasi invisibili , e non sono neanche tutti rossi , anno tutte le sfumature che vanno dal giallo al marrone e per vederli ci vuole una buona lente d'ingrandimento . Asportate tutte le parti attaccate dai parassiti e trattate con prodotto specifico .
      Clorosi ferrica , procedre come descritto prima .
      Marciume radicale , è dovuto alle troppe annaffiature o al ristagno d'acqua che agevolano il formarsi di funghi e muffe , in questo caso : TOGLIETE SBITO QUEL SOTTOVASO !!!!! E procedete  ad un rinvsao come descritto nella pagina introduttiva .
      Fumaggine , simile a fuliggine , diffusa sia sulle foglie che su rami e tronco , sono dei funghi che proliferano specialmente nelle serre poco ventilate , in presenza di troppa umidità e poca ventilazione . Mettere la pianta in un luogo asciutto e ben ventilato asportate tutte le parti attaccate dai parassiti e trattate con prodotto specifico .
      Oidio , si presenta come una polvere bianca che si sviluppa con l'estate . Al contrario della fumaggine quando l'umidità e scarsa e la temperatura è elevata . Mettere la pianta in un luogo fresco e ombreggiato , asportate tutte le parti attaccate dai parassiti e trattate con prodotto specifico .
          Come avrete capito , l'unica  vera cura disponibile per evitare gli attacchi dei parassiti e di queste malattie e la prevenzione e il buon collocamento delle piante , ma , se per qualche caso fortuito non dovessero bastare le vostre cure ,  prendete una foglia o un rametto malati e tornate dal commesso di prima , se è bravo saprà consigliarvi il prodotto giusto .

martedì 16 ottobre 2012

Coltivazione bonsai Parte Terza



 -Stili , Educazione e Potature -
 E finalmente cominciamo a fare di una pianta insignificante un Bonsai !
Come?
Ci sono molti modi di ottenere un Bonsai .
Prima di tutto quello di piantare dei semi ed aspettare , minimo 3 / 4 anni .
Oppure , raccogliere una pianta in natura , se non vi beccano le Guardie Forestali .
O meglio ancora , entrare nel vostro garden center di fiducia , salutare il vostro amico commesso ed entrare nel reparto Vivaistico .
          Partendo dal fatto che per prepararvi i lavori di...... " fra 3 / 4 anni "potete gia raccogliere semi e cominciare a coltivarli , è bellissimo veder germogliare e crescere una pianta e da soddisfazione . 
          Che nel secondo caso , oltre a rischiare una multa di migliaia di euro e un processo per direttissima per furto ai danni dello stato la pianta in natura sta bene lì dov'è anche perché non conoscendo il sistema di espianto non riuscireste a farla sopravvivere .
           Non vi resta che una Bella Pianta da Vivaio . 
           Credo che quello che sto per dirvi farà drizzare i capelli in testa ai Maestri Bonsaisti che stanno leggendo , ma rivolgendomi a loro dico : - Cari Maestri , voi volete avere allievi nei corsi , giusto? Bene , se in un principiante facciamo crescere l' interesse e la voglia di continuare con qualche piccolo ( Grande ) successo , potrà iscriversi ad uno dei vostri corsi , ma se resta deluso in partenza mi sa ................! e allora VIVA i CARCIOFI !!!
           Scusatemi , Dicevo :anche se farà loro drizzare i capelli in testa comperatevi uno di quei cipressi ginepri o pini  alti una cinquantina di centimetri che poveri loro a natale vengono spruzzati di neve finta con un fiocco rosso grande più di loro , e che i bonsaisti chiamano CARCIOFI . Hanno il pregio di avere già una certa miniaturizzazione , una buona vitalità , tanto verde da tagliare  e tranne nel periodo Natalizio costano relativamente poco .
           Dovendo scegliere una pianta da addestramento  sceglietene una con tanti rami  così da poter avere molta scelta su quelli da lasciare . Per ora non ci importa la conicità del tronco , dovete imparare , dopo un attento studio , a sceglierete lo stile giusto per quello che dovrà diventare una pianta ben fatta e in seguito un Bonsai .
            Detto questo passiamo a una piccola lezione su cosa e come sono i Bonsai , poi cominceremo a lavorare.
            Il Bonsai é una forma di Arte che arriva  a noi dall' Oriente . In origine avevano lo scopo di adornare i templi .Non se ne conosce un origine certa , ma la maggioranza delle ipotesi pensa che sia nata in Cina per poi diffondersi anche in Giappone . L'epoca esatta è incerta ma ci sarebbero testimonianze che rivelano l'esistenza di Bonsai prima dell' anno Mille .
            Come già anticipato Bonsai  significa pianta coltivata in vaso ma ci sono due correnti di pensiero , che lo concepiscono diversamente .Il Pen Jing (nient'altro che  Bonsai in Cinese ) è la corrente Cinese ,  non usa sistemi costrittivi di educazione come filo metallico , tornichetti  , frese , scalpelli  e comunemente viene detta " Taglia e lascia Crescere " . Mentre La corrente Giapponese un po' più elaborata a livello artistico , vuole il Bonsai più complesso e a tutti i costi rispecchiante l'essenza della natura , per cui usa gli strumenti che ho prima citato .
             Qualsiasi sia la vostra predisposizione a seguire l'una o l'altra corrente , per ottenere un bel Bonsai bisogna impararne i canoni estetici principali  che sono :
- La disposizione a raggi delle radici . Devono essere disposte regolarmente attorno al tronco ed interrarsi in maniera naturale .
- La dimensione del piede del tronco . Deve essere massiccio ed assomigliare alla parte finale di una tromba .
- La conicità del tronco . Deve essere progressivamente conica e regolare anche se in un tronco sinuoso .
- La disposizione dei rami . Devono essere disposti tendenzialmente in una spirale triangolare e rispecchiare l'uno la scala dell'altro  .
- La triangolarità della chioma e della pianta nel suo complesso . Da qualsiasi parte la si guardi , anche da sopra .
- La scelta del Vaso ed il posizionamento  . Che deve essere appropriato per dimensioni , profondità e colore .
           Non spaventatevi  di tutti i "deve" che ho usato, quando vi sarete fatti l'idea , queste indicazioni le seguirete senza pensarci . Anche perchè se le si dovesse seguire alla lettera tutti i bonsai sarebbero uguali e non sarebbero così affascinanti .
             Visti i canoni che regolano la creazione di un Bonsai non ci resta che fare una carrellata degli stili principali .Oltre a non essere uno scrittore non sono nemmeno un pittore spero che questi disegni , non bellissimi , vi diano almeno l'idea di come riconoscere uno stile . Ho tralasciato volutamente gli stili più estremi tipo : Tronco cavo , Tronco nudo , Radici contorte , Radici su roccia , a Zattera e via dicendo perchè richiedono delle lavorazioni così lunghe e complicate che un principiante non avrebbe la costanza di portarle a termine .
Gli stili


    - Eretto Formale :     Il classico albero solitario di alta montagna dal tronco perfettamente diritto , stile ideale per conifere o latifoglie a tronco alto e snello .



     - Eretto Informale :
     Il classico albero solitario di Campagna tronco leggermente sinuoso , stile idoneo per molte piante ma in particolare per le latifoglie a foglie piccole.



    - Inclinato :  
     L' albero che durante la sua esistenza ,per qualche evento naturale ha subito un'inclinazione ma con la forza e l'istinto di sopravvivenza si è adattato alla nuova condizione , stile che va bene per tutte le piante ma fa la sua bella figura sulle conifere.



     - Prostrato :  
     Stile che riproduce le piante sulle pendici delle montagne , sulle rive dei fiumi o ai margini di una radura , idoneo a praticamente tutte le piante.



     - Scosso dal Vento :
      Stile un po' particolare riproduce una pianta che vive in condizioni estreme probabilmente al limite vegetativo delle montagne o delle scogliere , indicato per Ginepri  , Mughi e quelle specie che vivono vicino al mare .
 

      - Cascata :  
      Stile un po' complicato da spiegare visto che in natura l'apicalità delle piante tende sempre a farle crescere verso l'alto , esteticamente uno tra i più suggestivi , adatte sono le piante con foglie o aghi molto piccoli .
 

     - Litterati : 
      Questo per me è lo stile più bello e suggestivo anche se confesso è il più difficile da ottenere a buoni livelli , rappresenta la pianta vecchia vissuta ma che non ne vuole sapere di morire ha una vegetazione ridotta alla sopravvivenza , un tronco lungo ed esile ma sinuoso come una modella , come il precedente questo stile è idoneo a piante con vegetazione minuscola meglio se si tratta di Ginepri , Larici , Cipressi .
 
    - Scopa Rovesciata :        Il classico albero di campagna dove i contadini cercano refrigerio durante le ore più calde dell'estate ,  come essenze è classico l'Acero palmato sia esso Tridente , Rosso o Variegato , ma adatto un po' a tutte .
 
     - Due Tronchi (tre tronchi , etc.) :        Può ricalcare alcuni degli stili che abbiamo visto in precedenza , la particolarità è data dal fatto che dalla parte bassa della pianta parte un secondo tronco parallelo al principale , idonee sono praticamente tutte le specie.
 

     - Boschetto :  
       Anche se molto appariscente , non è uno dei miei stili preferiti perchè di solito si usano piante che da sole non direbbero niente .Vanno bene tutte le piante che però devono essere della stessa essenza per dare omogeneità alla composizione .

Adesso che conosciamo i canoni estetici del Bonsai ,
ed abbiamo imparato a riconoscere gli stili maggiormente utilizzati ,
vediamo cosa esce dal nostro Carciofone .     
 Per ora limitatevi a leggere ed a costruire mentalmente il vostro bonsai , a seguito di questo capitolo lo riassumerò con un esercizio pratico che sarà corredato di una serie di disegni  che mostreranno in sequenza le varie fasi della lavorazione .  
       Prima cosa da fare , guardate bene la pianta . Giratela rigiratela poi giratela ancora fino a quando non vi sembrerà di aver capito in che stile vuole essere educata ,............non datele retta , come primo lavoro è meglio restare sul semplice , e siccome i carciofi , di fusto sono tendenzialmente diritti , cosa buona sarebbe cominciare con un Eretto Formale .

Cominciamo ? 
       Togliete la pianta dal vaso e cominciate a grattare tutta la terra che sta alla base del tronco fino a scoprire le prime radici , così da avere bene presente la totalità del tronco dalla base alla cima.
       Pulite il tronco da tutti i nuovi germogli , rametti , parti secche , sempre partendo dalla base e salendo su fino all'apice . Mano a mano che salite pulite anche i rami , per i primi 3-4 centimetri quelli in basso e 1-2  centimetri quelli sopra , cosi da ottenere una buona visibilità del tronco e della base dei rami .
       Ora , dividete in tre/terzi la pianta e partendo dal basso scegliete il ramo più grosso  posto intorno al primo /terzo , quello che in seguito potrebbe diventare il Primo Ramo .
        Togliete tutto quello che sta sotto non tagliando a zero ma lasciando moziconi di ramo di circa 2-3 cm. ( vedremo poi perchè ) .
      Fermi così !
      Adesso viene una parte molto delicata  alla quale bisogna dare molta , molta attenzione :
 la scelta dei rami .
      Questa delicata operazione è la Madre di tutte le operazioni se volete un buon bonsai .
 Deve essere fatta "sapendo di sicuro quello che stiamo facendo" .
 Per questo motivo è importante che leggiate bene quanto segue .
       Come abbiamo detto la triangolarità della pianta è basilare . Per ottenerla dobbiamo crearla scegliendo la posizione dei rami , che saranno  uno  "avanti (rivolto leggermente verso di voi)" a dx -- uno a sx -- uno "dietro" a dx -- uno "avanti" a sx -- uno a dx -- uno "dietro" a sx -- e cosi via , se invece partite con il primo ramo a sx basta procedere sostituendo dx con sx e sx con dx , semplice.
      Per questioni di prospettiva , i rami protesi in avavti devono essere massicci ed imponenti mentre quelli dietro saranno  leggermente più piccoli , inoltre nessun ramo dovrà trovarsi a coprirne uno inferiore .
       Anche l'intercalare dei rami deve essere progressivo ed omogeneo , vale a dire che la distanza fra i rami deve decrescere partendo da sotto in su .
       A questo punto vi troverete tra le mani una via di mezzo tra Alien e un vegetale torturato . Per farlo assomigliare appena un po' ad un bonsai cercate di immaginare una pianta molto vecchia , se ci pensate , avrà delle grandi parti scoperte , qualche ramo spezzato , una vegetazione ridotta ed in conseguenza al peso dell'età rivolta verso il basso . Adesso cominciate a guardare la pianta ed immaginate di invecchiarla .
       Questo processo richiede l' impiego di alcuni accessori meccanici quali filo di rame o di alluminio ramato cotto , il primo è più duro da lavorare ed è usato di diametri molto fini  per le estremità dei rami , il secondo molto più duttile viene usato per i rami e piccoli tronchi . Per quanto riguarda tronchi di un certo diametro vengono usati degli attrezzi costrittivi tipo morsi , tiranti e tornichetti cose di cui non mi dilungo a parlarne perchè chi li usa di certo non è un principiante .
         Ma in pratica come facciamo ad invecchiare una pianta ?
       La prima cosa da fare , la più laboriosa è abbassare i rami , legandoli a spirale con il filo di alluminio ( come da figura ) . La seconda e lavorate ogni singolo rametto del ramo , come se fosse una pianta a se stante , ovvero : primo rametto a dx secondo a sx e così via .
         Quando  legate il filo metallico pensate sempre che la pianta è un organismo vivente soggetto a crescere quindi legatelo leggermente abbondante , la pianta cresce più velocemente di quanto pensiate .  Non appena il ramo ha preso la forma desiderata togliete il filo , nel caso ci sia ancora bisogno di una nuova legatura fatela nuovamente leggermente abbondante .
        Una legatura lasciata troppo sul ramo lo righerà di sicuro e la cicatrice che verrà a formarsi non la toglierete più !!
          Se avete lavorato bene la pianta , con questa operazione avrà gia fatto il suo bel cambiamento , ma è il tronco la parte che deve essere curata di più , visto che se muore un ramo e non pensate sia una cosa che non capita , la chioma si può modificare , il tronco o lo prepariamo da giovane a quello che deve essere , o così ce lo dovremo tenere per sempre . Cambiamenti radicali sul tronco comportano parecchi inconvenienti e non è rara la perdita della pianta .
      Quindi se dobbiamo modificare l'inclinazione , le curve della pianta , vogliamo costruire un vecchio ramo spezzato ovvero uno "Jin" che letteralmente significa osso , o lavorare un tronco cavo o scortecciato ( cosa che vi sconsiglio di provare come primi lavori ) visualizzatelo prima di cominciare , sarà superfluo dirlo ma ogni cosa viene fatta su di una pianta che sia giusta o sbagliata le resta come una storia scritta su di un foglio e le correzioni anche se ben fatte si vedono . E perciò  una volta posati i ferri apportate solo quelle piccole modifiche di mantenimento che il tempo richiede e non altro.
     Vi ricordate di come si rinvasa una pianta ? siamo arrivati a quel punto . Procedete con la riduzione della zolla , il taglio delle radici e la loro disposizione a raggiera , il terriccio più appropriato alla  specie che avete lavorato e cosa molto importante come primo anno ( almeno ) lasciatela riposare in un vaso da coltivazione largo e basso , magari  anche di plastica , non sprecate ancora i soldi per un bellissimo vaso smaltato per una pianta ancora rachitica , quando la vegetazione si sarà rinfoltita il tronco stabilizzato avrete tolto i fili di costrizione e sopratutto la pianta dimostrerà buona salute allora comperate quel bel vasetto che è la vostra aspirazione e procedete al rinvaso da esposizione .
      E visto che il vaso da esposizione è l'ultima cosa di cui preoccuparci è giunta l'ora di parlarne 
      Di vasi ce ne sono di molte forme e di molti colori di molte dimensioni , in poche parole ci sono più vasi che Bonsai e sceglierli è solo una questione di buon gusto e di occhio critico per un corretto abbinamento : stile - specie - dimensione  della pianta e  forma - colore - dimensione della superficie e altezza del vaso......dico poco!?
      Di norma , vista l' enorme scelta di vasi e le controversie su forme colori e posizionamento che girano tra gli addetti ai lavori,
                   io mi sono fatto le mie idee .... e mi muovo così :
Forme
  • Vasi Rettangolari per piante piuttosto vecchie massicce e preferibilmente più larghe che alte .
  • Vasi Rotondi a ciotola  per piante basse con un tronco importante e quasi esclusivamente floreali .
  • Vasi Rotondi a piatto piante molto esili come i Literati
  • Vasi Ovali , i miei preferiti vanno bene un po' per tutto piante alte , basse , esili , tozze , dritte , inclinate .
  • Vasi Ovali a piatto,  vanno bene per piante esili e contorte come i ginepri, Literati e Boschetti .
  • Vasi Esagonali e Ottagonali solo di piccole dimensioni per piante alte massimo una spanna (chiamate Mame).
  • Vasi Esagonali , Ottagonali , Rotondi , Quadrati molto alti esclusivamente per piante stile cascata .
Colori
  • Vasi Blu piante floreali tipo rododendri , azalee , ciliegi ....oppure piante a foglia colorata come gli aceri rossi
  • Vasi Beige giovani conifere non molto sviluppate e con una chioma molto brillante .
  • Vasi Verde li uso volentieri per conifere  con chioma argentea  .
  • Vasi Rossicci ........solo se mi ispira la pianta .
  • Vasi Grezzi ( Gress ) piante preferibilmente austere meglio se conifere o ginepri . 

  • Mentre per quanto riguarda l'altezza del vaso una regola non scritta dice che l'altezza del vaso deve essere pari allo spessore della base del tronco..................più o meno !?!
  •  La grandezza del vaso deve essere circa due terzi della dimensione massima ovvero : più alta che larga , 2/3 dell'altezza ,più larga che alta 2/3 dalla larghezza ............sempre più o meno !
  • Il posizionamento della pianta nel vaso non deve mai essere centrale , tranne per il raro e quasi impossibile caso di una pianta perfettamente simmetrica , ma deve essere posizionata leggermente verso dietro la metà della profondità e proporzionalmente alla dimensione del primo ramo , spostata sulla metà opposta .
             

Esercizio pratico
 

  - Carciofone :
           Prendiamo la pianta e togliamo  il vaso lasciando la zolla di terra intatta .
          Inizieremo a grattare la terra alla base del tronco fino a scoprire le prime radici .


  
 

  - Primo passo :
      Cominciamo con il pulire il tronco  da tutti i rametti secchi , cacciate inutilizzabili e rametti insignificanti . Spogliare i rami per 2/3 cm. della vegetazione verso il tronco per individuare i rami più interessanti scelti con il sistema Dx/Sx spiegato in precedenza .
  


   
 

  - Secondo passo :
     Individuati i rami più interessanti , tagliamo tutto il resto della vegetazione , magari le prime volte lasciate qualche ramo in più ,  si fa presto a tagliarlo ma impossibile riattaccarlo . Avremo così ottenuto la base per formare il nostro Bonsai .  


 

  - Terzo Passo :
     A questo punto  per poter educare  i rami non ci resta che legarli senza dimenticare  la "ramificazione secondaria" con il filo di alluminio . Come già spiegato , una pianta bella deve sembrare  vecchia e quindi abbasseremo la  vegetazione per darle un aria vissuta .


 

  - Quarto passo :
     Fermiamoci un attimo  e guardiamo con attenzione a pianta . Probabilmente non  è proprio rispecchiante la vecchia pianta che ci siamo immaginati , con tutta probabilità avrete fatto l'errore di tutti i neo bonsaisti lasciando la vegetazione un po' troppo bassa . Nessun problema ,cominciate a tagliare l'ultimo ramo in basso avendo l'accortezza di lasciare un mozzicone di alcuni centimetri , riguardate la pianta e valutate se tagliare un altro ramo , poi riguardate e ripetete l'operazione fino a quando la pianta vi piacerà .


 
  - Ultimo tocco :
     Adesso che la vegetazione è impostata poniamo l'attenzione alla parte più importante , che come avrete gia capito è il tronco . Con del filo di alluminio grosso avvolgiamolo a spirale e diamogli un po' di sinuosità (visto che è un esercizio non fate  piegature esagerate) una o due curve appena accennate e sempre in coincidenza ma dalla parte opposta di un ramo daranno alla pianta quel certo che .
     I rami che avete tagliato , scortecciateli , scegliete quello che vi ispira di più  e lasciatelo . Non ci sono regole , ma non fate l'errore di lasciarne tanti , personalmente penso che due sono forse troppi . Così la nostra pianta avrà anche il suo "Jin"( letteralmente in giapponese significa "Osso" ) la farà apparire ancor più vissuta . Tagliate a zero gli altri rami , magari uno lo scavate un po' di più ma non tanto così da far fare attorno alla cicatrice una callosità che darà un tocco in più al tronco.
  
  - Risultato Finale :
     Dopo un paio d'anni  ( lo so che state storcendo il naso , ma in questo hobby la fretta non esiste ), sicuramente la vegetazione avrà corretto l' estetica  e lo Jin sarà secco potrete rovinarlo un po' con delle pinze per dargli l'aspetto di un ramo spezzato,  solo allora  potrete mettere la vostra pianta in un vaso per bonsai .
    E se avrete fatto tutto con cura , 
tra una decina di anni potrete dire : 
Questo è un BONSAI.......
l' ho educato io !


            Per salutarvi vi rammento quello che contino a sostenere : 
il bonsai è un hobby artistico soggettivo e per poterlo praticare al meglio ci vuole pazienza e costanza . 
Ma soprattutto vi consiglio :
           Quando potete , andate a vedere tutte le mostre che sentirete esserci in giro e allenatevi a vedere le forme , riconoscere gli stili , guardare gli abbinamenti vaso - pianta , i posizionamenti delle piante nei vasi , il posizionamento e la struttura dei rami , le legature e tutti gli accorgimenti particolari , strutturali ed estetici .
 E non dimenticate di fare qualche domanda agli autori dei bonsai ,
 a loro farà molto piacere e voi imparerete moto . 
per una vostra domanda , una critica , o un consiglio : SCRIVETEMI !!!!! 
mi farà piacere rispondervi !